Moda: il consiglio regionale chiede di ripristinare il corso di laurea

Una passata edizione di Astro e Lustrini

Lo chiede la risoluzione approvata dall’aula con l’astensione del consigliere Marco Taradash (Pdl). Gli interventi di Nicola Danti (Pd) e Tommaso Villa (Pdl)


Il Consiglio regionale ha approvato, con l’astensione del consigliere Marco Taradash (Pdl), la proposta di risoluzione che chiede la riattivazione, al più presto, del corso di laurea in cultura e progettazione della moda, chiuso, come ha ricordato il presidente della commissione Cultura Nicola Danti (Pd) illustrando l’atto, “nell’anno accademico 2011-2012 nell’ambito della razionalizzazione dei corsi di laurea decisa dall’Università di Firenze”. Secondo Danti, “è assurdo che la capitale della moda abbia perso un corso che è richiesto da una gran numero di studenti, molti dei quali provenienti dall’estero. Si è trattato di una scelta che danneggia un settore vitale e forte dell’economia della città di Firenze e della Toscana”. La proposta ri di risoluzione impegna la Giunta ad aprire un confronto con il rettore dell’università di Firenze “per vagliare al possibilità”, ha spiegato Danti, “di riattivare il corso di laurea in cultura e progettazione della moda, mediante una diversa distribuzione fra i vari corsi dei professori di ruolo, associati e dei ricercatori, così da rientrare nei parametri previsti dalla normativa vigente”.

La Giunta inoltre, dovrà aprire un tavolo con il ministero competente, l’Università e i soggetti privati che gestiscono le scuole che si occupano della preparazione dei giovani per il settore della moda, e ciò per realizzare un percorso di studi organico finalizzato all’impiego nel mondo del lavoro.

La proposta di risoluzione, ha ricordato inoltre Danti, “richiama l’ordine del giorno approvato dallo stesso Consiglio nel dicembre 2012, che vincolava il governo regionale ad attivarsi rapidamente in tutte le sedi perché, nel rispetto dell’autonomia universitaria, a partire dall’anno accademico 2013-2014 fosse riattivato il corso di laurea in cultura e progettazione della moda anche potenziandolo”.

A tutt’oggi, ricorda la risoluzione, non è pervenuta alcuna nota di attuazione da parte della Giunta e in questi due anni, anche dall’estero, sono pervenute sollecitazioni per riattivare il corso di laurea già frequentato, a regime, da più di cinquecento studenti. La risoluzione, infine, definisce un “paradosso” la chiusura di quel corso in una città come Firenze; rileva come, nell’attuale situazione di crisi, le aziende che meglio resistono sul mercato siano proprio quelle del settore moda; e sottolinea che “è sempre più necessario l’impegno forte per la tutela, la promozione e la difesa del lavoro artigianale in tutti i campi, per sostenere il saper fare italiano e la formazione di giovani”.

Secondo Tommaso Villa (Pdl), si tratta di “una questione annosa”, di cui si avevano “avvisaglie fin dal 2010”, quando si prospettava “la chiusura del corso di laurea per mancanza di docenti con formazione adeguata”. Ed “è grave”, ha aggiunto, “che l’Università non abbia fatto nulla, sul fronte della formazione interna, per avere un corpo docente che rispondesse ai criteri stabiliti dalle leggi europee e dalla legge Gelmini”. Anche Villa ha definito “assurdo” che Firenze, “la città della moda nella quale si svolgono appuntamenti importantissimi come Pitti immagine, dove svolgono l’attività numerosi stilisti di fama internazionale, dove ci sono musei dedicati alla moda e scuole di formazione”, non abbia un corso di laurea per formare giovani da impiegare nel settore. “Il Polimoda”, ha precisato, “è altra cosa e non garantisce lo stesso livello di formazione”. E ha concluso augurandosi che “il presidente Rossi e l’assessore Targetti chiamino al più presto il rettore dell’Università a un tavolo di confronto che consenta la riattivazione del corso di laurea”.

Marco Carraresi (Udc) ha espresso “condivisione e apprezzamento all’iniziativa assunta dalla commissione Cultura del Consiglio regionale” e ha definito “paradossale” la vicenda della chiusura del corso di laurea. Carraresi ha richiamato l’ordine del giorno approvato dal Consiglio nel 2012 “rispetto al quale non c’è stata nessuna nota di attuazione da parte della Giunta regionale e questo disinteressamento va stigmatizzato”.

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