Ciucchi (Psi): “Da rivedere il progetto di reintroduzione del lupo appenninico”

foto d'archivio

“La Giunta regionale adotti le decisioni più opportune per rivedere il progetto di reintroduzione del lupo appenninico nell'ecosistema toscano, a fronte delle conseguenze che si stanno verificando nel confronti delle attività agricole e pastorizie, a seguito delle rivendicazioni degli allevatori toscani e in merito alla salvaguardia della sicurezza degli abitanti”. È quanto chiede Pieraldo Ciucchi, consigliere regionale del PSI, in una mozione.

“Ritengo sia opportuno – spiega Ciucchi - affrontare le problematiche che nel tempo ha portato nel territorio toscano il progetto denominato “reintroduzione del lupo appenninico” a fronte delle conseguenze che si stanno verificando nel confronti delle attività agricole e pastorizie. In via teorica, l’obiettivo di preservare il patrimonio genetico del lupo appenninico avrebbe dovuto salvaguardare l’ equilibrio e l’ integrità degli allevamenti che caratterizzano il tessuto agricolo, le attività produttive e la stessa salvaguardia del territorio, mentre alla luce del risultati ottenuti fino ad oggi, questo progetto si è dimostrato inadeguato anche per la stessa salvaguardia dalla estinzione del lupo appenninico a fronte dell’insorgere del fenomeno del 'meticciamento'”

Ciucchi rileva “il sentimento di esasperazione al quale sono arrivati gli allevatori e recentemente anche gli stessi abitanti dei territori dell’Appennino Toscano ed in specifico della zona dell’Amiata Grossetana” e chiede di dare ascolto alle loro preoccupazioni.

“Abbiamo il dovere – conclude - di prendere in seria considerazione questa delicata e grave situazione che sta provocando un impoverimento delle produzioni, la chiusura di attività, la perdita di esperienze lavorative che pure sono state e vengono ancora sostenute dalla nostra Regione. E c'è anche la preoccupazione che si metta a rischio lo stesso presidio del territorio, aumentando il degrado ambientale, la disgregazione sociale e la perdita progressiva della identità dei nostri territori agricoli”.

Fonte: Consiglio Regionale Toscana

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