Un centro di formazione dei dipendenti e una sala operativa di telecontrollo a Grancia

Tiberio Tiberi, Presidente Acquedotto del Fiora Spa; Emilio Bonifazi, Sindaco di Grosseto; Paolo Pizzari, Amministratore Delegato Acquedotto del Fiora Spa; Paolo Borghi, Vicesindaco di Grosseto
È in corso d'opera l'importante intervento di riqualificazione di due fabbricati in località Grancia, frutto della collaborazione tra Acquedotto del Fiora e l'amministrazione comunale di Grosseto, proprietaria degli immobili.
"Lavorare in stretta sinergia con le amministrazioni locali è uno dei punti di forza di Acquedotto del Fiora – dice Tiberio Tiberi Presidente dell’Azienda - esse infatti sono la rappresentanza diretta dei territori in cui operiamo e collaborare in modo costante e capillare ci consente di essere ancora più vicini alle esigenze dei cittadini, offrendo servizi sempre nuovi ed efficientando quelli già in corso".
L'intervento, che sta interessando i due edifici in località Grancia, nel comune di Grosseto, nasce dalla volontà di creare un percorso della cultura dell'acqua che coinvolgerà il deposito del Grancia, le sorgenti dell'Amiata e auspichiamo che in futuro possa coinvolgere anche il depuratore di San Giovanni, il più grande e importante nel territorio gestito dall’Acquedotto del Fiora. Costruito nel 1974, l’mpianto di depurazione a servizio del capoluogo, riceve gli scarichi di circa 80.000 abitanti per una portata media in tempo asciutto di 1000 m3/h.
“Il progetto di ristrutturazione dei fabbricati in località Grancia non solo rappresenta un'importante iniziativa a favore dell'attività di Acquedotto del Fiora e quindi dei cittadini - ha detto il sindaco Emilio Bonifazi -, ma anche un intervento di valorizzazione del patrimonio comunale di interesse storico e culturale. Si tratta di un un'opera di recupero che potrà dare ulteriore lustro al territorio e alle sue radici”.
Le due infrastrutture rappresentano infatti due tappe fondamentali nel percorso cittadino della cultura dell'acqua, promossa dall’Azienda al fine di sensibilizzare i cittadini sulla qualità e sull’uso corretto e responsabile della risorsa, soprattutto mediante il coinvolgimento degli istituti scolastici. Il percorso sarà poi completato con i centri visita delle sorgenti dell'Amiata, che ogni anno vedono la presenza di numerosi visitatori.
Il progetto prevede anche la realizzazione di una sala operativa di telecontrollo attiva 24 ore su 24 con specifico personale addetto al monitoraggio degli impianti e delle reti, dove su un video saranno visibili in tempo reale tutti i dati sugli stati di funzionamento di impianti e reti. Per il personale tecnico sarà possibile intervenire in remoto per azionare i comandi di controllo o allertare le squadre di pronto intervento per risolvere eventuali anomalie riscontrate. Con questo centro di controllo Acquedotto del Fiora sarà all’avanguardia a livello nazionale per quanto riguarda il controllo delle reti, attuando inoltre una più efficiente gestione della risorsa idrica con conseguente miglioramento dei servizi ai cittadini. Gli spazi ristrutturati inoltre saranno utilizzati per la formazione dei dipendenti e per attività didattiche e museali. All'esterno infatti verrà realizzato un percorso didattico che ripercorrerà la storia di Acquedotto del Fiora alternando illustrazioni a pannelli a parti di strutture idrauliche che costituiscono e regolano le arterie idriche delle due province di Grosseto e Siena.
Particolare attenzione sarà rivolta alla sostenibilità ambientale, seguendo le linee guida del Protocollo Itaca (Istituto per la trasparenza, l'aggiornamento e la certificazione degli appalti): oltre a un grande impegno per l'abbattimento dei consumi energetici e idrici sarà realizzato un impianto fotovoltaico con potenza di 9,87 Kwp .
Saranno infine riorganizzati anche gli spazi esterni, con la realizzazione di una vera e propria piazzetta attrezzata con panchine, percorsi pedonali e pensilina in legno, idonea per la sosta degli automezzi.
SERBATOIO DEL GRANCIA: STORIA
Il serbatoio del Grancia, che risale ai primi anni ’30, è una struttura interrata della volumetria di circa 8000 mc che provvede alla distribuzione della risorsa idrica in tutta la città di Grosseto. In origine sede di un antico monastero benedettino, poi pieve di Santa Maria delle Capanne di Grosseto, fu trasformata dai monaci cistercensi in grangia, cioè in azienda rurale fortificata, dal 1466, ceduta allo Spedale Grande di Santa Maria della Scala, divenne una fattoria, con un grancere, ovvero un frate incaricato dall’ospedale che lo controllava e che amministrava le proprietà dandole in affitto, esigendo la dogana e organizzando i trasporti dei prodotti a Siena. Nel periodo mediceo fu assegnato all’Ospedale della Misericordia di Grosseto, ormai indipendente da Siena, fino a quando la fattoria e il convento furono abbandonati (tra il 1740 e il 1781). Nel XIX secolo la proprietà fu acquistata dal barone Ricasoli e trasformata in Fattoria della Grancia: furono messe in atto le prime colture sperimentali e fu introdotto l’appoderamento e la mezzadria. Di recente il complesso è stato ristrutturato recuperandone le antiche strutture.