Primarie PD, il caso arriva al comitato regionale dei garanti. Un nuovo verbale più 'pesante' presentato da altri iscritti. Nel mirino Bertelli, Terreni e non solo

Simone Terreni, candidato a sindaco del PD di Montelupo, e Giacomo Tizzanini suo sfidante alle ultime primarie (foto gonews.it)

La sensazione era che la storia non fosse finita lì. E infatti è stato proprio così. Il regolamento del PD lasciava aperta una strada che qualcuno ha voluto percorrere. E così è arrivato il ricorso di alcuni iscritti del Partito Democratico di Montelupo, che hanno votato domenica 9 marzo alle Primarie per la scelta del candidato sindaco fra Simone Terreni e Giacomo Tizzanini.

Ricorso già presentato lunedì, ieri, al PD toscano, al comitato dei garanti regionale. In pratica nel primo giorno utile dopo la conferenza stampa di sabato e la comunicazione delle decisioni del comitato di garanzia della federazione Empolese Valdelsa. 

Chi sono?

Non sono rappresentanti del comitato del candidato Giacomo Tizzanini il quale, come spiegato già nella sede Dem di Empoli, non vuol proseguire con nessun tipo di azione contro la decisione dei garanti che hanno confermato Terreni sindaco. Quindi Tizzanini prende atto e si ferma qui. Così hanno fatto anche coloro che lo sostenevano nel comitato.

Qualcuno che però l'ha votato e che non ci sta a un Simone Terreni sindaco con 34 voti di scarto ha fatto ricorso. E lo ha fatto un verbale che presenterebbe un pomeriggio al circolo PD di Fibbiana,  sede del seggio, che sarebbe stato scenario di scenette da teatrino di provincia.

A quanto pare fra coloro che hanno presentato il ricorso ci sarebbero anche residenti di Fibbiana, o che comunque hanno votato lì, dove sono avvenute alcuni episodi non del tutto trasparenti. E' stato presentato documentazione dove si raccontano fatti già segnalati dal comitato Tizzanini. Ma stavolta ci sarebbero anche immagini e alcune precisazioni con nome e cognome dei votanti e degli scrutatori interessati. Anche in questo caso si parla della presenza di Bertelli su un tir-vela pro Terreni nella giornata di sabato 8 marzo. Del presunto 'presidio' di Bertelli al seggio nel corso della giornata, e della stessa presenza di Terreni in quella sede, della questione del voto con matita o con normali penne biro, di uno scrutinio un po' troppo affollato. Peraltro pare in una fase dello scrutinio a Fibbiana si sarebbero già conosciuti i risultati degli altri seggi di Montelupo e Samminiatello.

 

Cosa chiedono?

Innanzitutto quello a cui si è andati molto vicini, ovvero l’annullamento del voto del seggio di Fibbiana. Cosa proposta dal candidato Terreni, ma non accolta legittimamente dal suo comitato a metà della scorsa settimana.

Poi un richiamo allo stesso Terreni che sarebbe stato presente sia allo scrutinio sia alla stesura del verbale del seggio. In questi frangenti ci sarebbero stati momenti di tensione anche con i rappresentanti del comitato Tizzanini e altri 'colleghi' pro Terreni.

I ricorrenti chiedono anche un provvedimento verso il presidente del seggio Andrea Salvadori e la vice presidente Giovanna Rossi. Per coloro che hanno esteso il ricorso entrambi non hanno garantito uno svolgimento regolare delle operazioni. In particolare si contesta di aver accettato la presenza al seggio di Fibbiana del candidato Terreni e del presidente del circolo e presidente del Cop Daniele Bertelli. In effetti durante le operazioni di voto e dello scrutinio e quindi del verbale finale possono essere presenti solo il presidente e il suo vice - appunto - gli scrutatori e i rappresentanti del candidato. Insomma, come avviene alle elezioni normali (politiche, amministrative, ecc.).

E a proposito dell'ormai nota presenza di Bertelli si chiede in sostanza la sua uscita dalle cariche che ha nel PD: lui è anche membro dell'assemblea regionale oltre a essere responsabile del Circolo di Fibbiana.

Insomma il documento, che sarebbe corroborato - come si diceva - da alcune foto o immagini - è in mano al Collegio dei Garanti presieduto da Agostino Fragai.

Abbiamo già spiegato nei precedenti articoli su questo caso che oltre a questo passaggio, dopo la decisione a livello regionale, esiste anche la possibilità di portare la vicenda anche a Roma, al PD nazionale. Insomma, a due mesi, o poco più, dalle elezioni del 25 maggio la questione del candidato sindaco potrebbe riaprirsi.

 

 

Giacomo Cioni

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